Quando si parla di cedolare secca ci riferisce a un’imposta che sostituisce
-Irpef
-Imposta di registro
-Imposta di bollo
-Imposta di registro sulle risoluzioni del contratto di locazione
-Imposta di bollo sulle risoluzioni e proroghe del contratto
Si tratta di un regime facoltativo regolamentato a norma di legge dall’articolo 3 del d.l 23/2011.
Per applicare la cedolare secca è necessario che il locatore comunichi l’intenzione di avvalersi del nuovo regime all’affittuario, per quanto riguarda la modalità di comunicazione, è obbligatorio avvalersi di una raccomandata che deve contenere l’espressa rinuncia a chiedere l’aggiornamento del canone di locazione.
Per quanto riguarda l’importo della cedolare secca, è possibile calcolarlo in base all’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo precedentemente stabilito.
Per scegliere il regime della cedolare secca, è obbligatorio essere persone fisiche che hanno la titolarità di unità immobiliari locate, mentre non è possibile aderire a questo tipo di regime in qualità di società ed ente non commerciale.
Se l’immobile risulta contitolato, allora l’attivazione della cedolare secca riguarderà in maniera distinta entrambi i locatori.
I locatori che non esercitano questa opzione sono comunque tenuti al versamento dell’imposta di registro da calcolarsi in base al canone di locazione.
Qualunque sia la modalità, è necessario comunque versare l’imposta di bollo sul contratto di locazione, mentre l’imposta di registro deve essere versata interamente in tutti quei casi in cui regola fissa l’ammontare minimo dell’imposta dovuta.