I cosiddetti rimborsi chilometrici devono essere riconosciuti a tutti quei dipendenti che, per spostamenti di lavoro, usano la propria auto.
Questo tipo di rimborso è soggetto ad attento controllo e, naturalmente, è regolamento da una serie di norme che ne consentono una documentazione precisa.
Vediamo come fare a documentare l’effettivo ammontare dei rimborsi chilometrici
Innanzitutto, avete bisogno di
-Un modello di richiesta con chilometri percorsi
-Destinazione, motivi e data della trasferta
-Sottoscrizione del modulo da parte del richiedente e di colui che autorizza
Risulta essere importante sottolineare che ad ogni chilometro viene corrisposta una determinata somma di denaro precedentemente stabilita tramite un accordo tra lavoratore e datore di lavoro e basata su delle specifiche tabelle compilate dall’ACI e aggiornate con cadenza settimanale.
Queste particolari tabelle, vengono stilate in base alla categoria e la tipologia del veicolo, alla sua alimentazione e alla data in cui viene effettuato il calcolo.
Per effettuare un conteggio più appropriato, l’ACI tiene conto anche dell’usura delle varie componenti del veicolo, come freni, gomme.
Al costo dell’auto e del carburante, è necessario aggiungere anche la spesa per parcheggi o autostrade.
Il rimborso chilometrico va richiesto all’ufficio del personale tramite la sottoscrizione di un apposito modulo che deve contenete i seguenti dati
-Data relativa alla diaria
-Società
-Luoghi raggiunti
-Persone o sedi visitate
-Conto dei chilometri percorsi
-Firma del richiedente
-Firma di chi autorizza
Il discorso del rimborso, vale anche se il viaggio è stato effettuato con i mezzi pubblici, ma in questo specifico caso, insieme al modello di richiesta, andranno consegnati anche i biglietti acquistati, in modo da garantire la veridicità dello spostamento e giustificare il rimborso.