A volte i contribuenti versano tasse di importo maggiore rispetto a quello che avrebbero dovuto versare, magari grazie a qualche spesa detraibile o voci similari e, in questi casi, avranno diritto ad un rimborso fiscale.
Questi rimborsi possono essere chiesti o tramite la dichiarazione dei redditi oppure tramite una dichiarazione scritta su un modulo apposito.
Ci sono dei limiti di tempo imposti per legge per la richiesta di rimborso fiscale, allo scadere dei quali va a decadere il diritto di richiederlo.
Questi limiti sono suddivisi in base alla tipologia di imposte pagate in eccesso: se il rimborso riguarda l’IRPEF, Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, deve essere richiesto entro 48 mesi dal versamento dell’eccedenza, se riguarda l’IRES, Imposta sul REddito delle Società, anche in questo caso va richiesto entro 48 mesi, mentre per altre ritenute per mezzo del sostituto d’imposta o dallo Stato il rimborso va chiesto entro 36 mesi.
Compilata la richiesta di rimborso, andrà poi consegnata all’Agenzia delle Entrate che dovrà verificare l’effettiva eccedenza di imposte pagate e solo nel caso in cui tale verifica risulterà positiva, provvederà al rimborso vero e proprio.
Le modalità in cui avviene fisicamente il rimborso sono specificate dall’Agenzia delle Entrate; nel caso in cui un contribuente abbia fornito l’IBAN del suo conto bancario all’Agenzia, il rimborso avverrà tramite conto corrente bancario o postale. Risulta essere necessario però che il beneficiario del rimborso coincida con l’intestatario, o uno degli intestatari, in caso di conto corrente cointestato, del conto corrente. In caso contrario, il rimborso non viene accreditato.
La comunicazione delle coordinate può essere fatta di persona presso uno sportello dell’Agenzia di competenza oppure attraverso un’applicazione disponibile sul sito web ufficiale www.agenziaentrate.gov.it, tramite il codice Pin rilasciato su richiesta.
Per evitare di incappare in errori, considerando già una burocrazia particolarmente lenta, non rischiamo di fornire dati errati.
Rechiamoci quindi all’Agenzia delle Entrate con i seguenti dati alla mano:
-Codice IBAN per i versamenti nazionali
-Codice BIC per i versamenti internazionali
-Nome completo della banca
-Indirizzo della banca
Se l’importo da rimborsare non arriva ai 1.000 euro, si può optare per un bonifico domiciliato, ovvero tramite documento di riconoscimento si potrà esigere la somma alle Poste Italiane, direttamente in contanti.
Per importi superiori si verrà invitati a fornire i dati bancari o postali, in caso contrario, si riceverà un vaglia della Banca d’Italia.