Quando acquistiamo un nuovo PC sicuramente avranno già installato un sistema operativo Windows. Non tutti sanno però che si può richiedere un rimborso sul prezzo della licenza per un sistema operativo della Microsoft.
Tutto questo nasce da una dura battaglia legale che va avanti da molti anni, era il 2010 quando è iniziata da parte di un utente, e da poco la Cassazione, proprio in questi mesi, si è espressa a favore dei consumatori, qualora non ci si avvalga del sistema operativo Windows si può richiedere il rimborso.
Bisogna compilare una raccomandata con ricevuta di ritorno alla ditta che ci ha venduto il PC e una copia semplice per conoscenza alla Associazione dei Consumatori.
La missiva dovrà contenere ovviamente tutti gli estremi del mittente, quindi nome, cognome ed indirizzo completo di via, città e provincia.
Anche il destinatario andrà indicato, assieme all’indirizzo della ADUC Associazione Diritti Utenti e Consumatori con sede a Firenze, in copia conoscenza.
Indicare poi nell’oggetto in modo chiaro la motivazione della raccomandata, ovvero la richiesta di rimborso per licenza non accettata.
Le varie aziende produttrici di personal computer hanno ideato una contromossa in questo senso, ovvero rendere le procedure per il rimborso molto lunghe e burocratiche, in modo da scoraggiare più consumatori possibili, e dover rendere meno rimborsi per licenze non accettate.
Acer, ad esempio, richiede di mettersi in contatto con il call center, poi si dovrà compilare un modulo, e spedire il proprio PC, dischetto di Windows e lo scontrino o fattura al centro di assistenza. Chiaramente non si può aspettare troppo, ma entro 30 giorni dall’acquisto.
Questo comporta, per il consumatore, un periodo non chiaro di giorni, ACER ne dichiara 5, in cui dovrà rimanere senza PC, che sarà in assistenza. Tutta questa procedura tende a far desistere il consumatore.
Per il momento, e si spera che la cosa non cambi, le altre compagnie si stanno adeguando alla procedura standard offerta dalla ADUC, molto più snella e veloce.
Si tratta comunque di una svolta positiva a favore dei consumatori, e anche della ADUC che da molti anni si batte per questi diritti.