In questa guida proponiamo un modello di contratto manutenzione caldaia.
Contratto di Manutenzione Caldaia
Un contratto di manutenzione caldaia serve a mettere per iscritto chi fa cosa, quando, come e con quali responsabilità sulla tua generatore di calore e sul resto dell’impianto termico. È un accordo di servizi, di solito a durata annuale con rinnovo, in cui il manutentore programma gli interventi ordinari, è reperibile per i guasti e tiene in ordine gli adempimenti tecnici e documentali. La forza del contratto sta nella chiarezza: separa la normale manutenzione da quella straordinaria, traduce in scadenze le indicazioni del costruttore, allinea le attività alle norme tecniche e alle regole locali su libretto, rapporti di controllo ed eventuali “bollini”.
Il punto di partenza è definire l’oggetto. Una caldaia non vive da sola: c’è il generatore, l’impianto di adduzione del gas o di altro combustibile, i sistemi di evacuazione fumi e presa d’aria, i dispositivi di sicurezza, il circuito idraulico con vasi di espansione, valvole e circolatori, i termostati e, sempre più spesso, una componente di telecontrollo. Il contratto deve indicare con precisione il modello e la matricola del generatore, la potenza, il combustibile, gli accessori e quale porzione dell’impianto rientra nel perimetro del servizio. Se la manutenzione copre solo il generatore ed esclude, per esempio, la canna fumaria condominiale o il tratto di adduzione a monte dell’apparecchio, questo va scritto. Nelle unità immobiliari locate è utile specificare chi è il “responsabile dell’impianto” ai fini di legge: in genere coincide con l’occupante a qualunque titolo, salvo diversa delega al proprietario o nomina di un terzo responsabile nei casi consentiti.
La manutenzione ordinaria non è un’etichetta generica, ma l’insieme di operazioni che il fabbricante prevede per mantenere l’apparecchio in efficienza e sicurezza. Il contratto deve richiamare il libretto di uso e manutenzione e tradurre quelle istruzioni in un piano di visite con cadenze espresse in mesi o ore di funzionamento. Il controllo di combustione e dell’efficienza energetica, con analisi dei fumi e misurazioni correlate, ha inoltre una periodicità regolata dalla normativa in funzione del tipo di combustibile, della potenza e dell’anzianità dell’impianto; in molte regioni l’esito va trasmesso al catasto impianti termici locale tramite i moduli e i canali stabiliti e con l’applicazione del contrassegno regionale. È importante che il contratto indichi che il manutentore compilerà il libretto d’impianto in occasione di ogni intervento, rilascerà il rapporto di controllo che resta al cliente e curerà l’invio telematico quando dovuto, specificando se i costi del contrassegno o dei diritti regionali sono inclusi o extra.
Nel definire il contenuto delle visite, la clausola tecnica deve essere concreta. Una visita programmata di manutenzione ordinaria, per esempio, comprende il controllo delle tenute gas e acqua con prove funzionali, la verifica dell’aria comburente e delle ventilazioni permanenti ove richieste, l’ispezione e l’eventuale pulizia del bruciatore e dello scambiatore, la verifica e la taratura dei dispositivi di sicurezza, il controllo e, se del caso, il ripristino della pressione di carica, la verifica e il ripristino dei livelli di condensa e neutralizzazione per i generatori a condensazione, l’analisi di combustione con stampa dei valori principali e il controllo visivo dei fumi e della canna fumaria nel tratto accessibile. Se l’impianto è centralizzato o in potenza superiore a certe soglie, entrano in gioco anche adempimenti ulteriori sulla conduzione e, talvolta, responsabilità da “terzo responsabile”; il contratto deve dire chiaramente se il manutentore assume o no quel ruolo, con quali limiti e per quali periodi.
La distinzione con la manutenzione straordinaria non è solo teorica: serve a prevenire contestazioni su costi non attesi. Nel testo si elencano, a titolo esemplificativo, gli interventi che esulano dal canone di servizio, come la sostituzione di componenti usurati o guasti (valvole a gas, ventole, pompe, schede elettroniche, vasi di espansione), le riparazioni della canna fumaria o dei tratti di adduzione, l’eliminazione di anomalie dovute a carenze dell’impianto o a uso improprio. Un buon contratto fissa anche una procedura di preventivo e autorizzazione: se durante la visita emergono pezzi da sostituire, il manutentore quantifica e attende l’ok del cliente prima di procedere; se l’impianto presenta condizioni di rischio, può sospendere l’esercizio lasciando indicazioni scritte su ciò che va ripristinato prima della rimessa in funzione.
La parte economica va pensata per evitare ambiguità. Ci sono due modelli tipici: il canone forfettario che include una o più visite programmate e condizioni agevolate per interventi su chiamata, e la formula a consumo con tariffa oraria e diritti di chiamata. Nel primo caso, il testo deve chiarire quante visite sono comprese, in quali mesi, come si fissano gli appuntamenti, quali parti di consumo sono incluse (guarnizioni, materiali di pulizia) e quali sconti si applicano su ricambi e manodopera extra. Nel secondo, vanno indicate le tariffe, gli scatti minimi, i diritti di uscita e le maggiorazioni per urgenze serali o festive. È utile indicare un tempo massimo di intervento per guasti gravi in periodo di riscaldamento, almeno come obiettivo di servizio, e specificare la reperibilità telefonica con orari e canali. Sul fronte ricambi, una clausola intelligente bilancia qualità e costo: salvo impossibilità, si usano ricambi originali o equivalenti certificati, si consegna al cliente la parte sostituita a richiesta e si riconosce una garanzia sui ricambi installati per il periodo previsto dal produttore.
La sicurezza giuridica passa per le responsabilità e le assicurazioni. Il manutentore deve dichiarare di operare con personale abilitato e, se si interviene su impianti a gas, nel rispetto dei requisiti di legge per l’installazione e la manutenzione straordinaria; deve inoltre mantenere una polizza di responsabilità civile a copertura dei danni a terzi derivanti dall’attività svolta. Il cliente, dal canto suo, si impegna a garantire l’accesso ai locali, a non manomettere i dispositivi, a non eseguire modifiche non autorizzate e a informare tempestivamente di anomalie o perdite. Una clausola chiave evita equivoci frequenti: la manutenzione ordinaria e i controlli di efficienza non trasformano il manutentore in “garante assoluto” del funzionamento; egli risponde per colpa professionale o per interventi mal eseguiti, ma non per eventi estranei alla sua sfera, come alimentazioni non conformi, canne fumarie comuni difettose, sovratensioni o uso scorretto. Se il servizio prevede telecontrollo o dispositivi IoT, la sezione privacy deve spiegare quali dati tecnici vengono raccolti, per quali finalità, per quanto tempo e con quali cautele; sono pur sempre dati associati all’uso di un impianto in un’abitazione o in un edificio.
Nelle locazioni è opportuno coordinare il contratto di manutenzione con i doveri tra proprietario e inquilino. Il codice civile attribuisce al locatore le riparazioni straordinarie e al conduttore quelle di piccola manutenzione; in pratica, il proprietario tende a stipulare il contratto di manutenzione per garantire la corretta conduzione dell’impianto, mentre all’inquilino resta l’onere di tenere un comportamento diligente e permettere l’accesso. Se la caldaia è “a uso esclusivo” dell’inquilino, conviene scrivere chi paga il canone e come si gestiscono gli interventi straordinari; se l’immobile è in condominio con impianto centralizzato, il contratto di manutenzione riguarda l’intero condominio e la responsabilità di conduzione si sposta sull’amministratore e, se nominato, sul terzo responsabile.
La durata e l’uscita dal contratto meritano attenzione. La prassi è un anno con rinnovo tacito, disdicibile con un preavviso di trenta o sessanta giorni; in caso di trasferimento dell’immobile o sostituzione del generatore, è utile una clausola che consenta la risoluzione anticipata senza penali, con saldo delle prestazioni già rese. Le penali, se previste per mancate disponibilità del cliente agli appuntamenti o per annullamenti tardivi, devono essere proporzionate; il manutentore non dovrebbe pretendere penali generalizzate se non offre alternative rapide. Le controversie possono essere devolute a mediazione o arbitrato, ma prima conviene prevedere un tentativo di soluzione bonaria con scambio di PEC o raccomandate.
Un elemento spesso sottovalutato è l’integrazione con altre misure igienico–sanitarie. Negli impianti che producono acqua calda sanitaria centralizzata, e in certi contesti sensibili, esistono protocolli antilegionella che prevedono trattamenti e verifiche periodiche; se il manutentore deve curarli, il contratto lo deve dire, indicando responsabilità, tempi e modalità di registrazione, perché non sono attività “implicite” nella manutenzione caldaia residenziale standard. Analogamente, se l’impianto impiega addolcitori o filtri, la loro manutenzione va inserita nel perimetro o esclusa esplicitamente.
Fac Simile Contratto Manutenzione Caldaia Word e PDF
Di seguito viene messo a disposizione un fac simile contratto manutenzione caldaia.