Una volta era un fondo chiamato Giovani coppi” mentre oggi è leggermente cambiato. Si chiama attualmente Fondo di garanzia mutui prima casa e consiste sostanzialmente in una garanzia da parte dello Stato, per un importo al massimo del 50% della quota capitale per tutti qui finanziamenti richiesti per l’acquisto, ma anche la ristrutturazione o la riqualificazione energetica della prima casa.
Tutto ciò, fino ad esaurimento scorte, ovvero 600 milioni di euro nel triennio 2014 2016, con ulteriori 20 milioni forse da stanziarsi in futuro.
Questo aiuto da parte dello Stato è stato definito con la legge di Stabilità del 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 226 dell’8 ottobre 2014.
Vediamo chi può aderire a questo fondo.Tutte le coppie di cui almeno uno dei componenti non abbia superato i 35 anni, i nuclei familiari composti da figli minori ed un solo genitore, ma anche giovani under 35 con contratti atipici (più deboli) come ad esempio i contratti occasionali, o anche chi abita in una casa popolare.
Quali sono i requisiti da soddisfare per poter accedere al fondo. Innanzitutto non si deve essere proprietari di altri immobili ad uso abitativo, e l’immobile in oggetto non deve essere categorizzato come casa di lusso, villa o castello. In più, l’importo totale del mutuo ipotecario non deve superare i 250000 euro.
Tutti gli istituti di credito sono liberi di aderire o meno a questo tipo di iniziativa, quindi chiedete alla vostra banca di fiducia se per caso c’è la possibilità di accedere al fondo. Per poter offrire alla clientela l’accesso all’agevolazione, le banche dovranno compilare un modulo di adesione e potranno averne piena operatività entro 30 giorni. L’elenco di tutti gli istituti abilitati si trova sul sito ufficiale dell’ABI, ovvero www.abi.it ma anche del gestore di questo fondo di garanzia, quindi www.consap.it .
Per il consumatore finale, invece, ci sarà un altro modulo di domanda per la richiesta di adesione al fondo di garanzia dello Stato. Il documento, compilato in ogni sua parte in modo corretto, andrà consegnato direttamente nelle mani dell’istituto di credito prescelto, il quale verificherà la correttezza delle informazioni ivi compilate.
La banca entro 20 giorni dovrà dare una risposta definitiva in base alla disponibilità del fondo, ma non è obbligata a concedervi il mutuo, in tal caso, però, dovrà fornire tutte le motivazioni allo Stato riguardanti il rifiuto del finanziamento.