Lo storno fattura è l’operazione contabile per mezzo della quale una azienda comunica allo Stato che una merce in passato dichiarata venduta, e sulla quale si erano calcolate e pagate le imposte dovute, è stata restituita dal cliente.
Infatti nel momento in cui un cliente restituisce una merce, sia perché difettosa, sia perché contestata altrimenti, l’azienda che ha venduto quella determinata merce si trova nella spiacevole situazione di dovee pagare le tasse sopra, sia in termini di fatturato che di imposta IVA.
Questo sarebbe ingiusto perché di fatto l’azienda, avendo ricevuto in reso la merce, ha restituito il controvalore che il cliente aveva pagato, e, nel caso questi non avesse ancora pagato, si trova impossibilitata a riscuotere il proprio credito.
Quindi, in questi casi, all’azienda spetta effettuare lo storno della fattura, ovvero emettere una nota di credito, questa è un documento commerciale simile a una fattura, avente numerazione propria oppure utilizzante la stessa numerazione progressiva delle fatture.
La differenza tra una nota di credito e una fattura è quella che la nota di credito va in sottrazione di un precedente importo già fatturato, quindi ha valore negativo.
Lo storno fattura avrà indicato nel dettaglio i motivi che hanno generato lo storno della precedente fattura, i riferimenti alla fattura stornata nonché gli importi che vengono stornati.
Così come per la fattura, anche la nota di credito viene emessa in due copie, di cui una va consegnata al cliente e una va registrata nei registri dell’azienda.
Anche i campi da completare saranno gli stessi di una fattura, ma, va detto, non è sempre possibile emettere nota di credito. Si può effettuare lo storno fattura solo nei casi del mancato pagamento di fatture, degli sconti previsti contrattualmente e non indicati nella fattura per errore e delle fatture di attesa di pagamento da parte degli enti pubblici.