Per seguire una nostra problematica legale, un avvocato ha bisogno della nostra firma sul mandato. Parimenti, per revocare il mandato ad un avvocato occorre firmare e consegnare una revoca del mandato. In questo articolo proponiamo un fac simile e modello da seguire.
Revoca del Mandato all’Avvocato
In Italia il cliente può revocare il mandato all’avvocato in qualsiasi momento. La revoca mette fine al rapporto professionale, ma non cancella gli effetti degli atti già compiuti e non azzera il diritto al compenso maturato fino a quel momento. La base giuridica è il recesso dal contratto d’opera di cui all’articolo 2237 del codice civile, che consente al cliente di sciogliere il vincolo senza necessità di motivare, fermo restando l’obbligo di pagare l’onorario per l’attività svolta e di rimborsare le spese vive anticipate. L’avvocato, dal canto suo, deve comportarsi secondo correttezza professionale e tutelare l’assistito nel passaggio, evitando pregiudizi e cooperando alla consegna del fascicolo e dei documenti; non può trattenerli per ottenere il pagamento, perché il diritto di ritenzione sugli atti difensivi è escluso, restando al legale la via ordinaria del recupero del credito.
Quando la revoca interviene in una causa in corso è essenziale distinguere tra mandato professionale e procura alle liti. La revoca del mandato interrompe l’incarico, ma la procura non perde automaticamente efficacia verso l’esterno: l’articolo 85 del codice di procedura civile prevede che la revoca o la rinuncia non hanno effetto nei confronti dell’altra parte finché il cliente non nomina un nuovo difensore o, nei casi consentiti, dichiara di stare in giudizio personalmente. Fino a quel momento le notifiche e le comunicazioni continuano a valere nei confronti del precedente difensore, per evitare vuoti di rappresentanza che danneggerebbero la parte. Per rendere effettiva la sostituzione occorre quindi formalizzare la revoca con atto scritto e depositarla nel fascicolo, contestualmente al conferimento di una nuova procura al difensore subentrante; il nuovo avvocato curerà i depositi telematici e le comunicazioni alla cancelleria, così da cristallizzare la cessazione del precedente rapporto anche sul piano processuale.
Sul piano economico il cliente resta tenuto a corrispondere il compenso proporzionato all’attività eseguita, secondo il criterio pattuito nel mandato o, in mancanza, sulla base dei parametri forensi vigenti. Rientrano nel dovuto gli onorari per gli atti redatti e le udienze svolte, i rimborsi spese documentati e gli accessori di legge; non sono invece dovute somme per prestazioni non eseguite. Se vi è disaccordo sull’ammontare, il Consiglio dell’Ordine può rilasciare un parere di congruità che spesso viene utilizzato per ottenere un decreto ingiuntivo; in alternativa la controversia può essere portata davanti al giudice competente. La presenza di un accordo sui compensi vincola le parti, purché sia scritto, trasparente e non leda i doveri deontologici, mentre eventuali penali che limitino il diritto di revoca o impongano costi sproporzionati sono suscettibili di essere disapplicate.
L’avvocato cessato dall’incarico ha l’obbligo di restituire senza ritardo il fascicolo, gli originali, le procure e ogni documento ricevuto, fornendo un rendiconto dell’attività e delle somme incassate per conto del cliente. Deve inoltre informare circa scadenze, udienze imminenti e adempimenti pendenti, così che il nuovo difensore possa subentrare senza perdite di diritti o decadenze. Se nel procedimento sono fissate udienze a breve, è buona prassi che il professionista uscente segnali tempestivamente la revoca alla controparte e alla cancelleria e, se necessario, concordi con il collega subentrante le incombenze urgenti, in ossequio al dovere di lealtà e colleganza. In ambito penale l’imputato o la parte offesa possono revocare il difensore di fiducia nominando un sostituto; in mancanza, il giudice provvede alla nomina di un difensore d’ufficio per garantire la continuità della difesa tecnica, con effetti che decorrono dalla comunicazione formale e dall’accettazione del nuovo incarico. La revoca produce effetti anche sugli incarichi stragiudiziali e sulle procedure alternative. Nelle mediazioni o nelle negoziazioni assistite occorre comunicare la cessazione del mandato all’organismo o alla controparte, affinché ogni successiva interlocuzione avvenga tramite il nuovo legale. Nei mandati di trattativa la revoca interrompe i poteri di rappresentanza, per cui dichiarazioni o accordi successivi resi dall’avvocato uscente non vincolano più il cliente. Se erano state rilasciate procure speciali materiali, per esempio per transazioni o riscossioni, è opportuno revocarle espressamente e informare i terzi interessati, riducendo il rischio di incertezze.
Dal punto di vista operativo conviene formalizzare la revoca con un atto scritto, datato e firmato, inviato all’avvocato tramite PEC o raccomandata, con indicazione del nominativo del nuovo difensore se già scelto e richiesta di consegna del fascicolo entro un termine congruo. Nei procedimenti telematici la sostituzione si perfeziona con il deposito della nuova procura e, se necessario, con un’istanza che dia atto della revoca; nelle more, il cliente deve monitorare le scadenze per evitare decadenze. L’avvocato potrà emettere parcella o fattura per quanto dovuto fino alla cessazione, e in caso di mancato pagamento potrà attivare gli strumenti di tutela del credito; il cliente, se ritiene la richiesta eccessiva, potrà opporsi richiedendo la valutazione dell’Ordine o del giudice.
In presenza di comportamenti scorretti, come il rifiuto immotivato di restituire gli atti o richieste economiche manifestamente sproporzionate, oltre ai rimedi civilistici è possibile presentare un esposto disciplinare al Consiglio dell’Ordine competente, che valuterà l’eventuale violazione del Codice Deontologico Forense. Resta ferma la possibilità di agire in giudizio per il risarcimento del danno se la condotta del professionista ha causato pregiudizi effettivi, ad esempio la perdita di un termine processuale.
Esempio Revoca Mandato Avvocato
(Nome e Cognome)
(indirizzo)
Oggetto: Revoca dell’incarico
In relazione all’incarico da me conferitole in data __/__/____ , in relazione a ________ (descrizione dell’incarico),
sono a comunicarle, ai sensi dell’art. 2237 Codice Civile, la mia intenzione di recedere dal contratto con lei stipulato e revocarle il mandato.
La invito pertanto a restituirmi la documentazione relativa al mio caso, ed a farmi pervenire la nota
spese riguardante il compenso a lei dovuto per l’attività sino ad ora prestata.
In attesa, porgo cordiali saluti
(Firma)
Modello Revoca Mandato Avvocato Word e PDF
Di seguito viene messo a disposizione un fac simile revoca mandato avvocato Word e PDF.