La proposta di assunzione, definita anche come lettera di impegno all’assunzione, è un atto unilaterale per mezzo del quale il datore di lavoro si impegna ad assumere un determinato lavoratore fino al concorrere di un detto termine e evento. Si tratta sostanzialmente di una offerta irrevocabile di assunzione che, una volta accettata, dal lavoratore si trasforma in un vero e proprio contratto preliminare e che obbliga il datore di lavoro all’assunzione.
Risulta essere importante, pertanto, che nella proposta di assunzione vengano definiti tutti i punti cruciali e le condizioni contrattuali che andranno a definire e integrare il contratto di lavoro che si andrà a stipulare. Tra queste non solo va considerata la retribuzione, la masione, il livello ma anche condizioni accessorie quali il fringe benefit, tipo di auto, orario di lavoro, e via dicendo. Infatti, una successiva definizione di queste darebbe adito a una nuova contrattazione, non obbligatoria poiché la proposta di assunzione già di per sé è vincolante.
Il carattere vincolante della proposta di assunzione, peraltro, è stato definito anche recentemente dalla Corte di Cassazione, la quale ha chiarito che il giudice può emettere una sentenza costitutiva di un rapporto di lavoro, e quindi obbligare all’assunzione, in presenza di una offerta di assunzione accettata dal lavoratore e nella quale siano determinati e determinabili gli elementi essenziali del contratto di lavoro.
In considerazione di ciò è bene che l’offerta di assunzione non solo specifichi e dettagli esattamente tutte le condizioni contrattuali del rapporto di lavoro che si verrà a creare ma anche una serie di condizioni aggiuntive relative proprio alla validità dell’offerta di lavoro stessa e al suo mancato rispetto.
Quanto alla validità è bene la proposta di assunzione contenga un termine entro il quale deve essere accettata, questo per evitare l’insorgere di contenzioso dovuto ad una tardiva accettazione, quando l’impresa magari ha già assunto un altro dipendente.
Quanto alle condizioni relative al mancato rispetto, è bene inserire una clausola penale che determini l’importo dei danni che verranno corrisposti dall’azienda al lavoratore, o viceversa, nel caso nonostante l’accettazione, non si giunga a stipulare il contratto di lavoro.
Infatti, anche dopo l’accettazione di una offerta di lavoro, sia l’azienda che il lavoratore possono comunque decidere di non stipulare il contratto di lavoro, rispondendo ovviamente per i danni causati. Risulta essere qui che emerge l’importanza di una clausola che quantifichi il danno, poiché diversamente la quantificazione sarebbe rimessa alla valutazione del giudice.