Può accadere che, durante il pagamento di una fattura, la cifra riportata su di essa e scritta dall’emittente non corrisponda a quella che il cliente si aspettava. Per questo motivo, nonostante sembri un’azione scortese, il cliente ha il diritto di contestare la cifra della fattura, sopratutto nel caso in cui l’importo sia superiore rispetto a quello che riteneva giusto di dover pagare.
I motivi, a causa dei quali un cliente può chiedere la contestazione della fattura, sono presenti in luogo di un importo non corrispondente a quello stabilito in precedenza, come nel caso di un preventivo e di un conseguente accordo, di un importo ingiustificato rispetto all’attività che è stata svolta, cioè nel caso di un piccolo lavoro indicato come uno più grande, di un importo ingiustificato rispetto al tempo impiegato, cioè nel caso di pochi giorni di lavoro indicati come molti, di un importo che non tiene conto dell’assenza del dettaglio delle singole prestazioni svolte, cioè nel caso in cui manchino dei lavori rispetto a quelli stabiliti prima dello svolgimento,
Queste ragioni sono assolutamente valide, nel caso in cui il cliente volesse utilizzarle per chiedere la contestazione della fattura. Se per caso, però, questi si fosse dimenticato di richiedere il preventivo dettagliato, ma riscontrasse che la cifra riportata nella fattura è adeguata al lavoro svolto, non potrebbe chiedere la contestazione, e nel caso in cui lo facesse, sarebbe l’emittente della fattura a ricorrere per vie legali, uscendone sicuramente in maniera vincente.
Per richiedere la contestazione di una fattura, bisogna inviare, al soggetto che l’ha emessa, una lettera in cui vanno inseriti i propri dati anagrafici, la data del giorno in cui la stessa viene scritta, una documentazione dettagliata e sopratutto i motivi che spingono il cliente a procedere in questo modo.
Una volta che l’azienda o il privato, che aveva emesso la fattura, riceve la lettera di contestazione, deve provvedere avviando una procedura che risolva la controversia aperta dal cliente. In questo modo, la situazione si risolverebbe in privato e di comune accordo, senza interferenze giuridiche e legali.
Se, però, il soggetto non concordasse con il cliente e volesse a sua volta avviare una controversia, dovrebbe procedere appellandosi a un avvocato. Nel caso in cui fosse d’accordo, dovrebbe invece rispondere, spiegando e motivando il perché del cambiamento di importo, che risulta difforme al preventivo, in maniera molto dettagliata, inserendo tutte le spese e le tariffe.