In questa guida è possibile trovare un fac simile autofattura da utilizzare come esempio.
Autofattura
In Italia “autofattura” non indica un solo documento, ma una famiglia di atti digitali con cui il soggetto IVA emette e trasmette via Sistema di Interscambio una fattura a proprio nome per assolvere correttamente l’IVA o per documentare operazioni particolari. I casi tipici sono l’integrazione/auto-fatturazione per acquisti da soggetti non stabiliti (reverse charge estero), l’autofattura per autoconsumo o cessioni gratuite senza rivalsa e, fino a poco fa, la regolarizzazione di omissioni o errori del fornitore. Con la fatturazione elettronica questi flussi si riconoscono dai “tipi documento” del tracciato XML, che guidano la corretta contabilizzazione e i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Per esempio, per servizi ricevuti da fornitori esteri e per acquisti di beni da soggetti UE o extra-UE si usano i codici TD17, TD18 e TD19 secondo il tipo di operazione e il luogo di stabilimento, in modo da auto‐addebitarci l’imposta quando la legge lo richiede e alimentare correttamente i registri IVA.
Quando l’impresa utilizza beni dell’attività per fini personali o effettua cessioni gratuite senza rivalsa, la normativa richiede un documento che rappresenti l’operazione ai fini IVA; nel tracciato e-fattura questo è il tipo TD27 (“fattura per autoconsumo o per cessioni gratuite senza rivalsa”). È una vera e propria autofattura elettronica in cui il cedente e il cessionario coincidono nel soggetto che la emette; compilarla e inviarla via SdI rende tracciabile l’operazione e consente la corretta liquidazione dell’imposta. L’Agenzia delle Entrate conferma nelle FAQ che, in tali scenari, si utilizza appunto il TD27 e che i dati anagrafici nei campi “cedente” e “cessionario” fanno capo allo stesso soggetto.
Per molti anni, se il fornitore non emetteva fattura o la emetteva irregolare, il cessionario/committente poteva e doveva “regolarizzare” con un’autofattura di denuncia (storicamente TD20) entro termini fissati dal d.lgs. 471/1997, evitando sanzioni piene. Dal 2025 la prassi è stata aggiornata: la regolarizzazione non passa più attraverso la vecchia “autofattura TD20”, ma tramite una specifica comunicazione telematica di irregolarità (codice TD29) da inviare entro i nuovi termini, più stringenti, indicati dalle Entrate. Chi non effettua la comunicazione nei tempi previsti espone sé stesso a sanzioni ridotte ma comunque rilevanti, in sostituzione del meccanismo tradizionale dell’autofattura-denuncia. Le testate tecniche e le note operative pubblicate nel 2024–2025 hanno illustrato il passaggio e l’impatto sui flussi contabili interni; conviene quindi aggiornare procedure e software affinché, laddove prima partiva un TD20, oggi parta la comunicazione TD29 con gli stessi presìdi probatori (riferimenti all’operazione, calcolo dell’imposta, protocolli SdI).
Nel reverse charge estero si presta attenzione a scegliere il tipo documento corretto (TD17 per servizi da fornitori non stabiliti; TD18 per acquisti intracomunitari di beni; TD19 per altre ipotesi di beni da soggetti esteri), a valorizzare natura IVA e imponibile e a rispettare la doppia annotazione nei registri, perché l’IVA si auto-addebita e si detrae secondo le regole ordinarie. Nelle operazioni di autoconsumo o cessioni gratuite si usa il TD27, si descrive il bene e se ne indica la base imponibile secondo i criteri di legge, ricordando che, in caso di “omaggi con rivalsa”, non è un TD27 ma una normale fattura di cessione. Le FAQ e le guide operative dell’Agenzia ribadiscono che l’invio tramite SdI è parte integrante dell’adempimento: il documento va generato in XML e trasmesso, non basta un’autofattura “interna” cartacea. In caso di errore, si procede con storno e riemissione secondo le regole della fatturazione elettronica o, se si tratta di irregolarità del fornitore, con la nuova comunicazione TD29 entro i termini.
Le indicazioni ufficiali su quando emettere un’autofattura e quale codice usare sono nelle guide e nelle FAQ della sezione “Fatture e corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate e nelle versioni aggiornate del documento tecnico per la fatturazione elettronica, che riportano la descrizione dei tipi documento (tra cui TD17, TD18, TD19 e TD27) e gli usi ammessi. In caso di dubbi su casi particolari, come cessioni gratuite con o senza rivalsa, autoconsumo promozionale o operazioni miste, è prudente allineare prassi interne, ERP e manuale IVA aziendale ai chiarimenti più recenti pubblicati dall’Agenzia.
Fac Simile Autofattura Word
Di seguito è disponibile un fac simile autofattura Word da scaricare.