In questa guida è disponibile un modello autocertificazione antimafia Word e PDF da scaricare.
Autocertificazione Antimafia
L’autocertificazione antimafia è, nella pratica, la dichiarazione sostitutiva resa dall’impresa e dal suo legale rappresentante ai sensi del DPR 445/2000 per attestare l’assenza delle cause di decadenza, divieto o sospensione previste dal Codice antimafia e per fornire all’amministrazione i dati necessari ai controlli. Non è un certificato prefettizio e non sostituisce la verifica ufficiale: serve ad avviare o istruire il procedimento (appalti, concessioni, autorizzazioni, contributi, subappalti) e consente alla stazione appaltante o al SUAP di interrogare la Banca Dati Nazionale Antimafia e, se del caso, la Prefettura competente per la comunicazione o l’informazione antimafia. La regola di fondo è che la Pubblica Amministrazione non può fermarsi alla sola autodichiarazione; deve acquisire d’ufficio l’esito dei controlli, mentre l’autocertificazione responsabilizza l’operatore economico e accelera l’istruttoria.
Sul piano sostanziale la dichiarazione ha due contenuti essenziali. Il primo è l’attestazione negativa, cioè la conferma che non ricorrono in capo all’impresa e ai soggetti rilevanti le cause ostative previste dalla legge (misure di prevenzione, provvedimenti interdittivi, situazioni che comportano divieti o decadenze). Il secondo è l’elenco puntuale dei dati che consentono all’ente di fare i controlli: denominazione, sede, codice fiscale/partita IVA, forma giuridica, numero REA o iscrizione al registro, e soprattutto l’identificazione dei soggetti su cui la legge impone la verifica, come legale rappresentante, amministratori, componenti degli organi di controllo, direttori tecnici, institori e procuratori con poteri rilevanti, soci o titolari di quote nelle misure previste, nonché il titolare effettivo in base alla normativa antiriciclaggio. Quando l’impresa fa parte di un gruppo o la proprietà è stratificata, occorre scendere fino a risalire alla persona fisica o alle persone fisiche che detengono il controllo o la proprietà; dichiarare solo la società capogruppo senza i riferimenti di dettaglio rende incompleta l’autocertificazione e rallenta, se non preclude, l’istruttoria. Per i settori a rischio qualificato la legge ha istituito le c.d. white list prefettizie: se l’impresa è iscritta e l’iscrizione è vigente, lo dichiara e l’ente verifica telematicamente; l’iscrizione, però, non si presume e non sostituisce la dichiarazione sugli altri profili.
La validità operativa dell’autocertificazione è legata al procedimento per cui viene resa e alla fotografia della compagine al momento della sottoscrizione. Se, durante l’iter, mutano cariche o compagine, occorre aggiornare i dati perché la verifica antimafia si basa su persone in carne e ossa e su atti pubblici; la regola di diligenza per l’operatore economico è informare l’amministrazione di variazioni intervenute prima dell’adozione del provvedimento finale. La verifica d’ufficio avviene, in via ordinaria, con la consultazione della banca dati nazionale, che restituisce esito regolare o, se non basta, attiva la Prefettura per il rilascio della comunicazione o informazione antimafia. In presenza di interdittiva, l’ente non può stipulare né autorizzare, e i contratti eventualmente in essere devono essere risolti o non possono essere eseguiti; l’autocertificazione non ha alcun effetto sanante. La durata dei provvedimenti prefettizi e degli esiti di verifica segue la disciplina del Codice antimafia e della banca dati, che consente all’ente di riutilizzare gli esiti per un periodo determinato, fermo restando l’obbligo di nuova verifica in caso di nuove istanze o di mutamenti soggettivi rilevanti.
Sul piano formale la dichiarazione si redige come atto sostitutivo di certificazione e/o atto di notorietà, firmato dal legale rappresentante con allegata copia del documento d’identità se non si usa firma digitale. Le amministrazioni e i soggetti attuatori mettono quasi sempre a disposizione modelli standardizzati che vanno rispettati, perché allineati ai campi della banca dati e alle planimetrie dei controlli; usare moduli propri o incompleti produce richieste di integrazione. In assenza di modulistica, una dichiarazione efficace indica in modo chiaro per quale procedimento si presenta, richiama gli articoli del DPR 445/2000, elenca con precisione le generalità dei soggetti rilevanti e riporta l’impegno a comunicare eventuali variazioni fino alla conclusione dell’iter. Se la dichiarazione è resa da un procuratore, occorre che i poteri risultino da procura idonea allegata o già depositata; per società estere prive di iscrizione italiana, si allegano i documenti equivalenti e, se necessario, traduzioni giurate che consentano l’identificazione dei soggetti.
Non tutte le situazioni si gestiscono con la sola autodichiarazione. Al crescere del valore economico o del tipo di provvedimento richiesto, la legge impone all’amministrazione di acquisire la comunicazione antimafia o, nei casi più penetranti, l’informazione antimafia da parte della Prefettura competente; l’autocertificazione in questi casi serve solo a raccogliere i dati e a responsabilizzare l’operatore. Nei contratti pubblici e nei contributi, la stazione appaltante verifica d’ufficio prima dell’aggiudicazione efficace o della liquidazione; nei subappalti il controllo si estende ai subaffidatari e ai subcontraenti della filiera, con obblighi informativi in capo all’affidatario. Nei settori coperti dalle white list, l’iscrizione aggiornata è condizione sostanziale per contrattare con la PA; dichiarare un’iscrizione scaduta o inesistente espone al diniego immediato e, se la falsità è consapevole, alle conseguenze penali.
Le responsabilità di chi dichiara sono molto concrete. L’autocertificazione mendace comporta la decadenza dai benefici ottenuti, la segnalazione all’autorità giudiziaria per i reati di falsità in atti e l’adozione di provvedimenti interdittivi; gli amministratori che sottoscrivono con leggerezza o delegano senza controllo rispondono personalmente. La diligenza minima è verificare la visura aggiornata, accertare l’elenco dei soggetti rilevanti e controllare i titolari effettivi, soprattutto quando ci sono fiduciarie, catene estere o patti parasociali che incidono sul controllo; se ci sono dubbi, è prudente allegare spiegazioni e documenti integrativi per consentire all’ente una lettura corretta della governance.
Chi opera correttamente può semplificarsi la vita con poche accortezze organizzative. Tenere un fascicolo digitale antimafia con visura aggiornata, elenco dei soggetti e dei loro documenti, scheda del titolare effettivo, copia di eventuale iscrizione in white list e traccia delle variazioni societarie consente di rispondere a bandi e richieste con rapidità e coerenza. Coordinare l’autocertificazione antimafia con i presidi antiriciclaggio interni evita incongruenze tra ciò che l’impresa dichiara ai clienti come titolare effettivo e ciò che dichiara alla PA; nei gruppi multinazionali conviene predisporre traduzioni ufficiali e certificazioni equivalenti per gli amministratori esteri, così da non bloccare l’iter per cavilli documentali. Nelle gare e nei contributi a scadenza, infine, il tempismo è parte della legittimità: presentare una dichiarazione completa fin dall’inizio evita sospensioni dell’istruttoria, mentre aggiornare tempestivamente le variazioni scongiura dinieghi per difetti non sostanziali.
Esempio di Autocertificazione Antimafia
MODELLO PER AUTOCERTIFICAZIONE ANTIMAFIA
Il sottoscritto _____________________ nato a __________________ il giorno ____________ residente a _______________________ in via ________________ n. ___________ provincia ______ documento n. _______________ rilasciato da ____________________, C.F. ______________________ , partita IVA numero ___________________ in qualità di legale rappresentante della società _____________________ con sede legale in via ______________ numero _________________ città _________________, (oppure come titolare della ditta _______________________), consapevole delle sanzioni civili e penali previste dall’art. 76, DPR n. 445/2000 in caso di dichiarazioni mendaci e della decadenza dei benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base di dichiarazioni non veritiere di cui all’art. 75, DPR n. 445/2000
DICHIARA
Sotto la propria responsabilità, ai sensi della vigente normativa antimafia, che nei propri confronti non sussistono le cause di divieto, di decadenza o di sospensione previste dall’art. 67 del D.Lgs. n. 159/2011 e di non essere a conoscenza dell’esistenza di tali cause nei confronti dei seguenti soggetti:
Sig./Sig.ra ________________, luogo e data di nascita _________, residenza ____________, CF __________________ recapito ______________
Sig./Sig.ra ________________, luogo e data di nascita _________, residenza ____________, CF __________________ recapito ______________
Sig./Sig.ra ________________, luogo e data di nascita _________, residenza ____________, CF __________________ recapito ______________
Sig./Sig.ra ________________, luogo e data di nascita _________, residenza ____________, CF __________________ recapito ______________
Sig./Sig.ra ________________, luogo e data di nascita _________, residenza ____________, CF __________________ recapito ______________
In fede,
Data e luogo, _____________
Firma ___________________
La dichiarazione andrà presentata anche da tutti i soggetti sopra menzionati, sempre a titolo di autocertificazione, con le medesime regole.
Fac Simile Autocertificazione Antimafia Word e PDF
Di seguito è possibile trovare un’autocertificazione antimafia Word e PDF da scaricare.