Le modifiche all’orario di lavoro dipendono da diversi fattori. Anche se è il datore di lavoro a avere la necessità di ridurre o di aumentare l’orario di lavoro, queste scelte non possono essere fatte se non viene rispettato il contratto e se il lavoratore non concorda. In generale, il datore di lavoro è obbligato a scrivere una lettera formale al dipendente in anticipo, dove richiede la possibilità di aumentare o di ridurre l’orario di lavoro. Ci sono delle variazioni di orario, però, che sono tollerate dalla legge e sono a favore dei datori di lavoro. Ecco quali sono.
Se il contratto segue le normative del CCNL di riferimento, allora sono queste regole a stabilire le modalità per il cambiamento di orario. Per esempio, il datore di lavoro potrebbe richiedere un aumento di orario solo una volta al mese o due volte al mese, in base a quanto stabilisce il contratto nazionale.
Se il contratto non fa riferimento al CCNL, allora il datore di lavoro può chiedere al lavoratore, durante la settimana, di fare in via eccezionale fino al 25% di ore di straordinario, pagando regolarmente il dipendente. Questi può rifiutarsi solo se può dimostrare gravi impedimenti.
Infine, i contratti possono prevedere dei punti dove le parti si chiariscono in anticipo su quando può essere necessario il lavoro in più o in meno e come sarà retribuito. In questo caso, tutto dipende da contratto a contratto.
Se non ci si ritrova in questi casi, allora è necessario che il datore di lavoro scriva una lettera per richiedere la modifica del contratto di lavoro, riportando tutti i dati che servono per poter dimostrare la modifica in sede legale e soprattutto che entrambe le parti ne fossero a conoscenza. Prima di tutto, il datore di lavoro deve indicare i dati dell’azienda e del dipendente. In seguito, vanno specificate informazioni sul contratto, come la data, il tipo. Infine, vanno inseriti i dati che riguardano la modifica dell’orario di lavoro.
Risulta importante specificare che quando inizia la modifica e con quali modalità, se c’è una scadenza, se il contratto di lavoro si allunga o finisce prima, se ci sono delle clausole particolari, se ci sono esigenze specifiche da parte del datore di lavoro o del dipendente. Al termine, non resta che inserire data e firma di entrambe le parti. Per questa scrittura privata sulla modifica dell’orario di lavoro non serve andare dal notaio.