Quando un creditore, colui che offre beni o servizi, deve dichiarare che un debitore, colui che ha ricevuto beni o servizi, ha terminato il pagamento di un tale bene o servizio, entra in gioco la quietanza di pagamento.
Si tratta di una dichiarazione scritta emessa dal creditore, con lo scopo di affermare che ha avuto tutto ciò che gli spettava. All’interno della quietanza di pagamento quindi, deve essere indicato chiaramente la cifra del pagamento ricevuto come saldo finale.
Questa prova documentale precostituita indica con assoluta precisione la prestazione eseguita e l’obbligazione alla quale si riferisce. Teniamo di conto che un debitore ha sempre il diritto di ricevere la quietanza di pagamento, per avere la garanzia che dopo il saldo totale non vi siano poi ulteriori richieste di denaro.
Si tratta quindi di una garanzia scritta che accerta il fatto che non c’è più niente da dare e niente da avere. Per completare la spiegazione, è giusto parlare del fatto che la quietanza di pagamento può rappresentare anche il saldo di una parte del lavoro, di un pagamento correttamente ricevuto. Quando parliamo di quietanza a saldo invece, ci riferiamo al documento scritto che dichiara che il rapporto è definitivamente concluso senza che il creditore abbia altro da pretendere dal debitore in questione.
La quietanza di pagamento deve essere obbligatoriamente rilasciata in forma scritta, le possibilità sono due. Può essere rilasciata come atto pubblico oppure in alternativa, come scrittura privata.
La quietanza di pagamento ha valore giuridico, ma non lo ha la sola dicitura pagato che spesso vediamo riportata nelle bolle di consegna o fatture. Risulta essere infatti interpretabile dalla legge come un pagamento parziale e potrebbe diventare oggetto futuro di contestazioni.
Perché l’atto sia valido è necessario che porti dopo la dicitura pagato per quietanza accompagnato poi dalla firma del creditore.